Allarme su Molise, Abruzzo, centro Sud per un razzo cinese impazzito

(La Voce del Sannio, articolo di Fosca Colli) – Allarme anche su Molise e Abruzzo per un enorme razzo in fase di caduta. Una situazione da non sottovalutare, tant’è che la stessa ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, invita la popolazione a non stare in aree aperte per sabato 8 maggio e domenica 9 maggio. L’allarme, a dire il vero, è esteso dal centro sud Italia ed emisfero Sud, ma questo non vuol dire sottovalutare il pericolo incombente se si considerano le dimensioni di questo “missile” che potrebbe abbattersi sul pianeta passando più o meno indenne per la stratosfera.

il razzo alla partenza
Il razzo alla partenza. La parte in caduta incontrollata è la centrale, ossia il lanciatore

L’oggetto CZ-5B R/B chiamato più semplicemente razzo lanciatore “Lunga Marcia 5” ha una massa stimata che va da 17 a 22 tonnellate e una dimensione di circa 30 metri, il che lo rende uno dei più grandi pezzi di detriti che entrano nel prossimo passato e quindi merita un attento monitoraggio.

Ecco il percorso del razzo fuori controllo

Al momento la previsione di rientro sulla Terra è fissata per le ore 02:24 ore italiane del 9 maggio, con una finestra temporale di incertezza di ± 6 ore, all’interno di questo arco temporale sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l’Italia che, in totale, interessano porzioni di 9 regioni del centro-sud, ovvero Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna

L’evolversi della situazione è strettamente seguita dall’SST dell’UE (ossia EU SST, acronimo di EU Space Surveillance and Tracking) che sta monitorando minuto dopo minuto l’imminente rientro di quello definito tecnicamente oggetto spaziale CZ-5B R/B CZ-5B R/B (2021-035B), lo stadio centrale del razzo che ha lanciato Tianhe – il primo modulo della grande stazione spaziale modulare cinese – il 29 aprile 2021. La rete di sensori SST dell’UE sta osservando da vicino l’oggetto e i suoi radar hanno ridotto la finestra di rientro all’8-9 maggio.

razzo visto con il telescopio
La parte di razzo fuori controllo visto con il telescopio

I dati dei radar hanno confermato che l’oggetto sta precipitando. Il Rapporto Segnale-Rumore (SNR) durante la passata osservata dagli ultimi due radar, con picchi visibili rispettivamente ogni 2,5 e 4,5 secondi, il che suggerisce una rotazione abbastanza veloce. Grazie alla sua inclinazione (41,48 gradi), l’oggetto può rientrare all’interno della banda di latitudine ±41,48. In pratica, la maggior parte della superficie terrestre è coperta da aree oceaniche o disabitate, quindi la probabilità statistica di un impatto sul suolo nelle aree popolate è bassa. Tuttavia, la fascia di azione inizia proprio dalla fascia del centro/sud Italia.

Tuttavia le previsioni dell’EU SST presentano delle incognite in quanto l’oggetto è fuori controllo e una stima migliore sarà possibile solo poche ore prima del rientro effettivo.

Protezione civile italiana in stato di massima allerta

Ovviamente anche la Protezione Civile italiana è allertata e segue il tutto con attenzione e nelle ore scorse si è svolto il Comitato Operativo della Protezione Civile convocato dal Capo Dipartimento Fabrizio Curcio, per un’analisi degli ipotetici scenari dovuti al rientro incontrollato in atmosfera del lanciatore spaziale cinese per condividere tutte le informazioni con le strutture operative e i territori potenzialmente coinvolti, quali quelli del Sannio.

Le previsioni di rientro sono soggette ad aggiornamenti continui in quanto legate al comportamento del vettore spaziale stesso e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare.

Il tavolo tecnico – composto dall’Asi, (Agenzia Spaziale Italiana), da un membro dell’ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentati del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa – Coi, dell’Aeronautica Militare – Isoc e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione Speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni – continuerà, insieme ai rappresentanti delle Regioni potenzialmente coinvolte, a seguire tutte le operazioni del rientro, fornendo analisi e aggiornamenti sull’evoluzione delle operazioni.

Ecco cosa deve fare la popolazione per stare al sicuro

Sulla scorta delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, la Protezione Civile nazionale fornire alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione. Eccole di seguito:

La linea di caduta del razzo
La linea di caduta del razzo inizia dal Centro Sud d’Italia

• è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;

• i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;

• all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;

• è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;

alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.

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