Covid – Il 118 di Riccia (CB) distolto dall’emergenza. Caos al Cardarelli di Campobasso

(La Voce del Sannio – articolo di Giovanni Minicozzi) – È accaduto pochissime mattine fa. La centrale operativa del 118 ha imposto all’unica postazione per l’emergenza con sede a Riccia – evidentemente per ordine dei vertici dell’Asrem – di trasportare una partoriente, positiva al Covid, ma asintomatica – da Cercemaggiore (CB) al Cardarelli di Campobasso per effettuare il programmato parto cesareo.

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Ciò ha determinato la sospensione del servizio di emergenza di Riccia (CB) e di tutti i Comuni dell’area del Fortore per l’intera mattinata.

Perché tante ore solo per trasportare la partoriente da Riccia a Campobasso ?

Presto detto: l’ambulanza e il personale comandato giunti al Cardarelli sono stati costretti a girovagare per i diversi reparti – utilizzando percorsi promiscui – poiché nessuno è stato in grado di accogliere la partoriente positiva al Covid con gli inevitabili rischi di contagio sia per il personale sanitario sia per gli ospiti ricoverati.

Una vera odissea da Riccia al Cardarelli

Ecco, quindi, che non è esagerato definire una vera odissea quello che è avvenuto. Una situazione a dir poco scandalosa, indegna di un Paese che si definisce civile e che tratta la Sanità ad un livello da Terzo Mondo. Una disorganizzazione perfetta soprattutto se si considera che nel caso in questione si trattava di un evento programmato da una settimana.

Naturalmente secondo il Direttore Generale dell’Asrem Oreste Florenzano e il Governatore del Molise Donato Toma è tutto sotto controllo. In realtà sono stati superati i limiti della decenza e della vergogna. A questo punto non si può ignorare l’appello urlato da più parti: fermatevi e riaprite il Vietri di Larino (CB) per il Covid. L’ospedale Cardarelli di Campobasso serve per curare i tanti pazienti affetti da gravi patologie “ordinarie”.

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