Una gita a Campomarino (CB), fantastico borgo dipinto sul mare blu

(La Voce del Sannio – testo, foto e video di Fosca Colli e Marco Baroni, giornalisti) Campomarino (CB) – In Molise, le piacevoli sorprese non finiscono mai di sorprendere il turista. Difatti, tra le infinite e imperiose bellezze naturali, storiche, artistiche, culturali, religiose, enogastronomiche e folcloristiche, spiccano i suoi leggendari antichi borghi. Uno di questi è Campomarino, delizioso borgo molisano in provincia di Campobasso, che si trova a pochi chilometri dal mare.

Placidamente adagiato sui primi dolci contrafforti montuosi degli Appennini, Campomarino è un incantevole scrigno ove ospitalità e una spettacolare natura impreziosita da mirabolanti visioni sull’Adriatico, rendono una gita ancora più avvincente.

Oltre che essere una più che apprezzata meta turistica balneare, la stupenda Campomarino è divenuta molto nota anche per essere la città dell’olio e del vino. Qui, infatti, il microclima che si è venuto a creare, grazie alla dolce brezza marina e quella montana, permette di dare vita ad una corposa e gradevole tradizione enogastronomica, ove olio e vino rappresentano, senza alcun dubbio, delle vere e proprie eccellenze molisane.

Campomarino e il suo mare

Divenuta una tra le più gradite mete per una ideale vacanza estiva, il mare di Campomarino propone tranquille acque contraddistinte da un azzurro invitante. Oltre a ciò, la sua marina propone attrezzati stabilimenti balneari e stupende spiagge sabbiose che nulla hanno da invidiare a mete più esotiche.

In pratica, Campomarino, oltre che essere una piacevole meta per una gita, è una gemma del Molise, un luogo perfetto per trascorrere delle serene vacanze estive, e non solo, con la propria famiglia, anche perché qui i bambini hanno l’incommensurabile gioia di poter giocare in totale sicurezza e tranquillità.

Campomarino e la sua nascita

Come ogni diva che si rispetti, anche le origini di Campomarino sono tanto struggenti quanto poetiche. Non per nulla, una tra le numerose leggende legate alle sue origini, la vede sorgere grazie a Diomede, eroe omerico, che, facente ritorno dopo aver combattuto a Troia, prese come moglie la figlia di Dauno. Quindi, sposando Ecana diede vita a quella che, successivamente, divenne Campomarino.

Invece, stando alla storia, in special modo agli studi compiuti tanto da monsignor Tria quanto da Cluverio, in antichità il territorio di Campomarino era appartenente ai frentani, antico popolo italico e strettamente affine con i Sanniti.

Successivamente il territorio passò sotto il controllo dei Romani, divenendo, a partire dal periodo repubblicano, una fiorente città romana. Con la caduta dell’impero romano, anche tutto il territorio di Campomarino venne sconvolto dalle invasioni barbariche. In special modo conobbe la dominazione dei Goti. Tuttavia, ebbe modo di tornare ai suoi antichi splendori, dapprima sotto la dominazione dei Longobardi e, poi, dei Normanni.

Nella lunga e complessa storia di Campomarino vi è, in ogni caso, un momento topico, ovvero quello legato ai fatti che si svolsero nel quindicesimo secolo. Difatti, dapprima il paese venne gravemente danneggiato a seguito di un devastante terremoto che ebbe luogo nel 1456 e, pochi anni dopo, arrivò una numerosa comunità albanese in fuga a seguito della terribile dominazione da parte dei Turchi che avevano preso il potere nei vicini Balcani.

Quindi, il secolo decimoquinto, diede una nota che andò a incidere profondamente lo sviluppo storico e culturale di Campomarino. Non per nulla, fu proprio la comunità albanese sfuggita agli eccidi da parte dei Turchi a ridare vita all’antico borgo distrutto dal rovinante terremoto avvenuto alla metà del Quattrocento.

A saldare ancor di più questo forte legame, è da ricordare di come, a cavallo degli Anni Sessanta e Settanta del Quattrocento, il Principe di Croia ed eroe albanese, Giorgio Castriota Skanderbeg inviò un nutrito corpo di spedizione formato da oltre cinquemila albanesi che, sotto la guida di Coiro Stresio, il nipote di Giorgio Castriota Skanderbeg, andò in soccorso di Ferrante I d’Aragona che era in lotta con Giovanni d’Angiò.

Presso Celle di San Vito, località che oggi è in provincia di Foggia, e più precisamente a Lago di Sangue, Coiro Stresio riportò una clamorosa e fondamentale vittoria contro le truppe di Giovanni d’Angiò. Questo episodio, permise, pertanto, di dare vita ad un saldo legame tra le popolazioni locali e quelle che erano in fuga dagli eccidi di massa messi in atto dai Turchi nei Balcani.

Campomarino, borgo costellato dai bellissimi murales dell’artista Liliana Corfiati

Questo antico e delizio borgo molisano esprime al meglio il suo forte legame alla cultura arbëreshë. Non per nulla, grazie al prezioso apporto fornito dalla nota artista Liliana Corfiati, Campomarino è anche un fantastico borgo dipinto.

Il visitatore, quindi, potrà ammirare stupefacenti murales, tutti realizzati da Liliana Corfiati, che lo andranno, quasi magicamente, a proiettare in un mondo dominato da scene di vita quotidiana così come da tradizioni popolari e antichi mestieri. I muri degli antichi edifici di Campomarino, quindi, sono stati lo strumento utilizzato da Liliana Corfiati, alfine di poter tramandare ai posteri immagini antiche narranti la storia del borgo.

Oltre a ciò, seppure realizzati in tempi moderni, è da riconoscere come l’artista abbia saputo far trasparire non solo tutto il suo amore nei confronti della storia di Campomarino, ma, anche, narrare le memorabili pagine legate alle tradizioni e ai costumi Arbëreshë, ovvero di quell’antico popolo che per scappare agli orrori perpetrati dai Turchi nei Balcani, fuggì, alla fine del XV secolo, per approdare nella confortevole e accogliente Campomarino.

Cosa vedere a Campomarino

Con una superficie territoriale di poco superiore ai settantasei chilometri quadrati e con una popolazione di quasi ottomila abitanti, Campomarino propone numerosi e interessanti luoghi e monumenti. Un brillante esempio, è dato dalla magnifica Chiesa di Santa Maria a Mare, un esemplare edificio religioso in stile romanico la cui costruzione è fatta risalire a cavallo del secolo dodicesimo e tredicesimo. Nel primo decennio del Settecento venne restaurata.

Oggi, a glorificare le sue antiche origini, troviamo la cripta e le absidi, strutture che testimoniano quella che fu la sua prima costruzione. Nella sua cripta, oltre che essere ammirabile un quattrocentesco affresco che raffigura San Demetrio e San Nicola, il primo mentre combatte l’invasore turco, vi sono, anche, numerosi elementi risalenti al periodo romano.

Il Santuario della Madonna Grande, che risale al secolo decimo settimo, propone, invece, una più che interessante forma ottagonale. Ancora oggi, questo incantevole santuario è meta di numerosi pellegrinaggi, in special modo, il 15 di agosto. Al suo interno, infatti, vi è la raffigurazione della Madonna Grande, la quale è da tempo immemore venerata.

Ovviamente, una gita a Campomarino non può ritenersi conclusa se non dopo aver visitato le rovine romane di Cliternia Frentana, così come quella che è nota come la Strada per Nuova Cliternia, al quale si contraddistingue per la presenza di secolari pini.

Cosa mangiare a Campomarino

Oltre che essere nota per la sua storia, per le sue bellezze naturali, per il suo mare e per il suo caloroso e variopinto folclore popolare, Campomarino eccelle anche in tradizioni enogastronomiche. Un vasto e rimato patrimonio culinario che vede nelle sue numerose ricette, il meglio della piacevole gustosa gastronomia di Campomarino. Quindi, tutte eccellenze enogastronomiche da degustare e che sono in grado di soddisfare perfettamente ogni palato.

Andando a concludere, dai primi ai secondi piatti, dagli insaccati e dai formaggi fino ai deliziosi e gustosi dolci, oltre che dell’ottimo olio e vino, il tutto viene preparato con sapienza e secondo la più nobile tradizione enogastronomica di Campomarino, proprio per rendere ancor di più memorabile una gita oppure un soggiorno a Campomarino.

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