A Campobasso, turismo oggetto non identificato presso la Regione Molise

(La Voce del Sannio, di Marco Baroni, giornalista) – È vero che il Molise è tormentato da millenari problemi, così come è altrettanto vero che questo non debba diventare un alibi per scrollarsi evidenti e marcate responsabilità. Di certo, ai più attenti osservatori non può essere sfuggito di come e di quanto il Turismo risulti essere presso la Regione Molise una sorta di misterioso oggetto non identificato.

A tutti gli altri, invece, viene ad essere fortemente rivolto un caloroso invito a recarsi presso l’Ufficio Turistico della Regione Molise a Campobasso. Una realtà che ha una sorta di presenza virtuale. Difatti, se su internet si possono trovare indicazioni, a Campobasso, ovvero sul territorio, ossia quando si passa dal virtuale alla realtà, la sua presenza diventa misteriosa, dato che non vi è alcun tipo di indicazione e segnaletica stradale che possa supportare un turista che ne sia alla ricerca.

Un luogo così tanto misterioso, che esce dalle fitte nebbie solamente ed esclusivamente se ci via a sbattere contro. In pratica, un turista che vorrebbe trovare documentazione sulle infinite bellezze da visitare in Molise, si deve affidare alla fortuna.

“Caccia al tesoro” per arrivare all’Ufficio Turistico

Ma le sorprese non finiscono mai di stupire. Infatti, seppure fortunatamente si riesce a trovare l’Ufficio Turismo del Molise, all’ingresso vi è una cortese guardia che rimane interdetta se le si domanda dove o a chi potersi rivolgere per avere della documentazione cartacea che possa aiutare un turista a comprendere meglio il prezioso patrimonio conservato in Molise.

Superato grazie all’intervento provvidenziale di una cortese signora che, dal piglio, era probabilmente una responsabile, si trova un qualcuno disposto a domandare cosa si stava cercando. Ora, ben lungi dal voler essere facilmente polemici e pur comprendendo che questo così misterioso ufficio posizionato al centro di Campobasso, tra l’altro, capoluogo del Regione Molise, arredato in maniera davvero molto elegante e confortevole sia ricco di materiali informativi, si reputa che una sorta di kit per il turista sia il minimo che debba essere già pronto.

… ed anche per mettere assieme un “kit per il turista”

Un kit che, ovviamente, potrà essere arricchito e definito sulla base delle richieste specifiche del povero turista. Ma, oltre a non esservi alcun tipo di kit pronto, l’incaricato, in verità quasi in una sorta di catalessi dovuta alla più che totale inattività e, di conseguenza, alla noia mortale, tra mille dubbi e imbarazzi, alla fine qualcosa trovava, seppure di effimera e limitata importanza.

Una fatica, una sudata che, si ipotizza, lo abbia destato, in modo improvviso e brusco, da un ancestrale letargo. Sarà stato il fato, sarà stata una sfortunata congiunzione astrale, sarà stato tutto quello che si vuole, ma resta il fatto che, quanto riportato non è frutto di fantasia o di un racconto di una terza persona, ma di una vera e propria esperienza avuta direttamente.

Certo, i soliti tuttologi che passano le giornate a criticare tutto e tutti, potrebbero sostenere che in una era di digitalizzazione, sia sufficiente navigare su internet per scoprire cosa vedere in Molise. Senza nulla togliere a questa osservazione, sorge, allora, spontanea una domanda, ovvero perché si debba pagare per una struttura che si reputa inutile e superata?

In pratica, come pensa la Regione Molise di voler fornire un utile servizio promozione turistica e come ipotizza di intrattenere i rapporti con i turisti?

Andando a concludere, ben lungi dal voler fare della semplice ironia e, tanto meno di voler essere né disfattista o pessimista, è, tuttavia, necessario che si prenda seriamente coscienza di una scarsa, se non pari a zero, sensibilità della Regine Molise nei confronti del turismo. Un vero e proprio peccato!