IMU, in vigore nuove regole: residenza diversa tra coniugi, ora vietata la “doppia” esenzione

(La Voce del Sannio – articolo di Osvaldo Bufalini) – Una norma da poco in vigore potrà portare linfa vitale per le striminzite casse dei Comuni, specialmente quelli più piccoli dove molte seconde case nei fatti diventano “prime case” solo sulla carta, ma così facendo sono esentate dal pagamento dell’IMU.

Bojano, 4 maggio 2020, IMU

Insomma, è finita l’era in cui un coniuge manteneva la residenza nell’abitazione principale, mentre l’altro la prendeva in quella che era la seconda casa (acquistata o ereditata) solo fittiziamente ossia per non andarci realmente a vivere, ma solo per evitare di pagarci per l’appunto l’IMU. Insomma, una scure che si abbatte anche su quelle che sono definite le false residenze” per pagare meno o non pagare affatto.

L’IMU, ovvero l’Imposta Municipale Propria, tributo che riguarda il possesso dei beni immobiliari e che si paga a livello comunale istituita nel 2011 dal Governo Monti, presenta delle nuove regole che è bene considerare.

Coniugi proprietari di 2 case? Permessa ora una sola esenzione IMU

Difatti, i coniugi che risultano avere in proprietà due case, si trovano a dover affrontare delle nuove regole.

Ma, seppure in estrema sintesi, in cosa verte queste modifiche riguardanti l’Imu?

In pratica, con il Decreto Legge numero 146/2021, si rivedono le regole riguardanti le agevolazioni.

Per avere una più chiara comprensione quali siano le nuove regole riguardanti l’Imu, riportiamo un utile estratto della normativa vigente: “Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale o in comuni diversi, le agevolazioni per l’abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile, scelto dai componenti del nucleo familiare”.

Perciò, in base a quanto espresso Decreto Legge numero 146/2021, nel caso di possesso di due case, i coniugi sono tenuti obbligatoriamente a dichiarare quale casa è l’abitazione principale.

Ecco un esempio concreto di cosa è consentito per l’IMU

Ad ulteriore spiegazione, facciamo un concreto esempio.

Marito e moglie sono proprietari di due case. Quella in città è in comproprietà, mentre la seconda è il proprietario è solamente uno dei coniugi. In base a quanto viene ad essere previsto Decreto Legge numero 146/2021, chi è proprietario del secondo immobile, indicato come dimora abituale, non è tenuto a pagare l’Imu per questo, ma, dovrà farlo per quello cittadino.

Di contro, l’altro coniuge, non essendo proprietario della seconda casa, non è tenuto a pagare la tassa.

In estrema sintesi

Perciò ricapitolando:

– se la seconda dimora viene ad essere indicata come dimora principale, non si deve per questa casa pagare l’Imu

– invece per l’altra casa l’immobile di proprietà è soggetto alla tassazione.

Andando a concludere, è, forse, poi il caso di andare a ricordare che per beneficare dell’esonero non è, in ogni caso, stato modificato il fatto che il proprietario non solo risulti essere residente da un punto di vista anagrafico ma, che vi dimori in forma abituale e, questo, logicamente per evitare l’odiosa pratica delle false residenze.