Coronavirus, in Molise guardia alta in un piccolo Comune ai piedi del Matese

(La Voce del Sannio) – In Molise guardia alta dal Matese al litorale per il Coronavirus. Al momento fortunatamente nessun caso accertato del virus, anche se non si stanno mancando di fare dei controlli su chi risulta avere della febbre. Tra i primi controllati nel weekend appena concluso, un bambino di 6 anni di un borgo del Matese e un 17enne; entrambi sono arrivati in Molise dalla zona di Lodi, dove è presente un grosso focolaio.

 I 2 giovani, sottoposti a tampone presso struttura sanitaria, sono stati dimessi essendo risultato negativo l’esame. Comunque sia si continuano monitorare le loro condizioni per avere la certezza assoluta che non si tratti di una fase iniziale o latente di Coronavirus. Il bimbo al momento si trova in isolamento con i propri genitori nel borgo matesino, dove erano tornati per una festa in famiglia.

La situazione, quindi, al momento non desta particolare preoccupazione, anche se non si deve mai sottovalutare il rischio di un contagio.

Inoltre, è opportuno ricordarlo, ancora non esiste una cura e si stanno facendo delle sperimentazioni; in Cina hanno messo a punto un primo farmaco, ricavato dal plasma di un paziente guarito, ma ancora non si sa se abbia un effetto o quanto meno ne abbia su qualche soggetto. Quello che è certo, è che in questo caso gli antibiotici non servono, non trattandosi di un batterio, bensì di un virus.

Molise: confini aperti, ma controllati

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La situazione a livello regionale viene seguita con attenzione sia dalle Autorità sanitarie sia dal Presidente della Regione, Toma. Quest’ultimo getta acqua sul fuoco su una sterile polemica sollevata da alcuni organi di informazione del Nord Italia che aveva tacciato il Molise di voler in qualche modo impedire, in via preventiva l’accesso a chi viene dalla Lombardia e dal Veneto: “I confini del Molise restano aperti, ci mancherebbe, e ribadisco la mia totale vicinanza alle comunità che, purtroppo, sono state colpite dal coronavirus. – ha detto Toma – Per quanto ci riguarda, stiamo semplicemente intensificando la prevenzione, come indicato dal Ministero della Salute, applicando l’obbligo – per quanti provengono o hanno soggiornato nelle ultime due settimane in aree sottoposte a cordone sanitario – di comunicare la presenza sul nostro territorio all’Autorità sanitaria locale, che provvederà a mettere in atto le adeguate misure di tutela della diffusione del nuovo coronavirus. Non abbiamo casi sospetti sul territorio e siamo in prima linea a difesa dei nostri cittadini e di quanti visitano la nostra terra. Prevenire è meglio che curare. Diffondere fake news in un momento come questo è da irresponsabili”.

Obbligo di comunicazione anche per quanti provengano dalle aree italiane interessate dall’epidemia o vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni

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Una informativa della ASREM, si rende noto che il Ministero della salute ha emanato, in data 21 febbraio 2020, un’ulteriore Ordinanza con la quale  si precisa che:

– “per tutti gli individui che, negli ultimi quattordici giorni, abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità; 

– l’Autorità sanitaria territorialmente competente provvederà all’adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva ovvero, in presenza di condizioni ostative, di misure alternative di efficacia equivalente;

– vige l’obbligo di comunicare al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria territorialmente competente di aver soggiornato nelle aree suddette.

Il mancato rispetto delle misure previste costituirà una violazione dell’Ordinanza”.  

A  seguito degli ultimi avvenimenti che hanno portato alla identificazione del primo caso di infezione Covid-19 acquisito in Italia e, quindi, della individuazione di aree ritenute interessate dall’epidemia di infezione da nuovo coronavirus in Lombardia e in Veneto, la stessa disposizione si applica agli individui provenienti dalle aree attualmente sottoposte a cordone sanitario delle regioni italiane coinvolte.

Pertanto, i soggetti provenienti da tali aree, o che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni e giungano in Molise per motivi di lavoro, di studio, familiari o per qualunque altra ragione, sono tenuti a comunicare la loro presenza sul territorio all’Autorità sanitaria locale, che provvederà a mettere in atto le adeguate misure di prevenzione della diffusione del virus.

La segnalazione potrà essere effettuata al proprio medico curante, al numero del Ministero della salute 1500, al numero del Sistema territoriale 118,  cui sarà fornito un numero di telefono corrispondente al Servizio di medicina pubblica che avvierà la procedura.

Inoltre, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i medici di continuità assistenziale che hanno già ricevuto le istruzioni operative per la gestione del caso sospetto e dei contatti (con comunicazioni successive dell’ASREM, a partire dal 31.01.2020),  sono tenuti a consultare costantemente il sito dell’Azienda Sanitaria Locale per tutti gli aggiornamenti che saranno necessari in rapporto all’evolversi degli aspetti clinici ed epidemiologici dell’infezione in corso.

Gli eventuali casi posti in isolamento saranno presi in carico anche dalla Protezione civile per tutti i fabbisogni, quali fornitura di alimenti, farmaci etc..

Si confida nel massimo senso di responsabilità dei molisani che, anche al solo sospetto, segnalino alle autorità eventuali contatti con i focolai nazionali ed internazionali.

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