Come poter rilanciare una economia in una terra dall’incerto futuro

È forse fantascienza desiderare di poter vedere un Paese capace di investire, di crescere, di creare, di essere inclusivo, e che, soprattutto sia efficiente, unito e desideroso di ridurre i divari esistenti?

(La Voce del Sannio, di Marco Baroni, giornalista) Economia. È forse fantascienza desiderare di poter vedere un Paese capace di investire, di crescere, di creare, di essere inclusivo, e che, soprattutto sia efficiente, unito e desideroso di ridurre i divari esistenti? È davvero inaccettabile assistere, ancora una volta, come in Italia manchi totalmente un progetto concreto volto a rilanciare l’economia.

Economia, rating

Fonti autorevolissime sostengono che, alla base per trovare la soluzione a questa annosa questione, vi sia una continua mancanza di liquidità monetaria!  Di certo, non occorre essere il vincitore di un premio Nobel per comprendere che nel nostro paese, da tempo, si sia andata sempre più a distruggere la cultura d’impresa. (si suggerisce di leggere l’e-book/libro “L’economia spiegata facile”). Non per nulla, oggi come oggi, per rilanciare una impresa si fa ricorso, in modo forte, a sostegni economici statali.

In altre parole, è stato cancellato il concetto di rischio d’impresa e lo si è sostituito con un assurdo assistenzialismo statale. Per essere ancor più chiari, oggi il mondo imprenditoriale, per lo meno in gran parte, non si preoccupa di formazione, di ricerca e di quant’altro sia fondamentale e necessario per rilanciare l’economia, ma, attende solamente gli aiuti statali.

Tutto ciò è triste, anche perché, nonostante i sostanziali e sostanziosi aiuti ricevuti, l’effettiva ricaduta economica è, praticamente, vicino allo zero più assoluto. Dato che la classe politica italiana, e anche gli stessi sindacati, essendo stati capaci, nel tempo, di non far altro che andare a distruggere tutto ciò che creava una cultura d’impresa, di conseguenza, oggi viviamo questa situazione. Certo, ci si può continuare a nascondere dietro ad una infinità di scuse, di cause e concause ma, nella realtà dei fatti, in Italia vige una strategia che è stata solo capace di andare a deprimere l’economia.

Non per nulla, basta semplicemente fare un giro nel Paese, per vedere concretamente quali siano gli effetti prodotti da un assistenzialismo statale paragonabile al modello comunista russo. Il Mezzogiorno, poi, è uno dei più tristi simboli (si suggerisce di leggere il libro/e-book La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti 1860-1870) . Sfruttato, vilipeso, vede, ancor oggi, gran parte dei propri giovani fuggire con un consequenziale forte spopolamento di intere aree e non solo. Infatti, in questo modo, si vanno, tra l’altro, anche a perdere, importanti giovani idee imprenditoriali, utili a potersi scrollarsi di dosso una crisi che sembra essere senza fine.

Utile spunto di riflessione per una futura classe politica, potrebbe essere il decidere di investire in una innovazione tecnologica così come nel capitale umano. Oltre, a ciò, per un vero e proprio rilancio di una economia, sono fondamentali investimenti che, in particolare, possano realizzare concrete innovazioni e sviluppino infrastrutture confacenti e rispondenti al XXI secolo. (si suggerisce di leggere il libro/e-book “Economia rock. Il mercato, la crisi, il lavoro e la disuguaglianza sociale spiegati a chi ama la musica”).

Andando a concludere, per far ripartire una economia, sono assolutamente necessarie non le solite mezze misure che hanno fatto altro che portare ad una crescita zero, ma manovre e idee non convenzionali.

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